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«Dal 6 al 9 giugno Napoli sarà la capitale di Europa», esulta Fulvio Martusciello capodelegazione di Forza Italia nel parlamento europeo che è riuscito a convincere i colleghi tedeschi del Ppe a scegliere la città come sede dell’evento.

Onorevole è ormai ufficiale l’evento?
«Certo. Il Ppe ha scelto Napoli per cominciare a dibattere sul programma per le elezioni 2024. E tutti i parlamentari europei vivranno la città e non ci saranno barriere: parliamo di ben 200 colleghi europarlamentari del Ppe e di tutti primi ministri di area popolare. E qui a Napoli l’esperienza di questo governo di centrodestra sarà protagonista. E sarà, ovviamente, presente anche Silvio Berlusconi che sarà come sempre in prima linea in una città che ama».

Ci aspetta una città blindata?
«Ripeto faremo in modo che non ci siano barriere. Comunque giovedì quattro funzionari del Ppe e del Parlamento Ue faranno i primi sopralluoghi e stileranno il programma della tre giorni di giugno. E alla fine tutto si chiuderà con una visita a Roma con Papa Francesco».

Come ha convinto il capogruppo del Ppe a scegliere Napoli?
«Weber ha compreso come occorreva rendere il Sud Italia protagonista e quando gli ho proposto Napoli non ha esitato. E poi questa città, nonostante il degrado a cui l’hanno condannata le amministrazioni comunali e regionali della sinistra, rimane in possesso di un grande patrimonio culturale e artistico. Si è voluto dare quindi un riconoscimento alla sua immensa storia».

C’è sottotraccia anche un motivo politico per la scelta di Napoli? Fi e il centrodestra preparano la rivincita per le regionali?
«Non c’è alcuna relazione con le vicende politiche locali. Elezioni comunali e regionali rimarranno fuori dall’evento. Si parlerà solamente di Europa e delle sfide che ci attendono nel prossimo futuro».

Ma a giugno saremo anche a pochi mesi dalle elezioni Europee: quale è la sfida che lancerete da Napoli?
«Napoli può diventare un grande hub per l’energia e tutto il sud dell’Europa può dare una dimensione nuova di appartenenza ai valori che la stessa l’Europa rappresenta. Ma ripeto, non saranno affrontati temi di politica nazionale e anche tutti i ministri che interverranno lo faranno su temi europei. Dalla difesa dalla Cina che sta soffocando i nostri mercati, alla necessità di trovare una soluzione politica sui Balcani. Poi è chiaro come il Ppe di cui Antonio Tajani è vicepresidente sarà impegnato nella preparazione del programma per le elezioni europee del 2024».

Rimane intanto, almeno nel Mezzogiorno, il timore dei progetti dell’Autonomia differenziata: sarà anche l’occasione di mandare un messaggio al Sud?
«In questi mesi non ci sottrarremo al confronto sulla autonomia differenziata. Con la nostra delegazione parlamentare, stiamo immaginando di convocare gli stati generali degli eletti. Penso che il Sud sia in forte credito verso il Paese. Prima riequilibriamo i fondi assegnati sulla base della spesa storica, poi discutiamo di autonomia differenziata».

Berlusconi torna dopo molto tempo a Napoli: che città troverà secondo lei?
«Napoli vive il peggior periodo della sua storia. Una città abbandonata amministrativamente a se stessa con un sindaco che la sera va a dormire a Nola o a Sessa Aurunca. Un sindaco che non ha figli che vanno a scuola in città, che non calpesta i marciapiedi della città, che si muove con il lampeggiante senza quindi affrontare il traffico che ogni giorno ruba tempo prezioso ai napoletani. Manfredi è il peggior sindaco che Napoli abbia mai avuto. Non mi meraviglierei che, per la disperazione, qualche napoletano facesse spuntare uno striscione aridateci de Magistris».

De Luca intanto rilancia il mandato a vita a Palazzo Santa Lucia.
«Può candidarsi quante volte vuole. Tanto nel 2025 vinciamo noi».

Mattino.it

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